È una chicca del Salento ma è ancora poco conosciuta. Si chiama Tricase, cittadina ricca di storia ma lontana dai soliti percorsi.
Si trova a poca distanza da Santa Maria di Leuca e, assieme alle sue marine, vale una visita anche fuori stagione. Vi saprà stupire con monumenti storici che le sono valsi il soprannome di “Terra dei Cinque Castelli”, oltre che con la natura, rigogliosa ed incontaminata, del Parco Otranto-Leuca, da cui andare via solo dopo una scorpacciata di piatti della tradizione e un souvenir in terracotta locale.
Il centro storico di Tricase
Tricase nasce su di una falesia bianca, alta e frastagliata, da una cordata di abitazioni fortificate, risalenti al XVI secolo, conosciute come “case torri”.
Tra queste c’è Palazzo dei Principi Gallone, il primo dei cinque castelli. Il suo nucleo principale è rimasto immutato dal Trecento e ospita la Torre della Fame, dove venivano rinchiusi i prigionieri.
Risale, invece, al XVII secolo, la vicina chiesa di San Michele Arcangelo in bianca pietra leccese, in cui potrete ammirare una statua policroma del santo che sconfigge il drago.
A un centinaio di metri, sorge la chiesa di San Domenico con annesso Convento. Il suo stile barocco è evidente nel coro intarsiato, in legno di noce, situato dietro l’altare.
Se siete appassionati d’arte, la chiesa madre della città è tappa obbligata. Nata in periodo settecentesco e dedicata alla Beata Vergine Maria, accoglie, al suo interno, diverse opere d’arte di valore, tra cui la balaustra scolpita, gli stucchi e diversi quadri.
Dicembre a Tricase: vivi l’atmosfera natalizia
In inverno, val la pena visitare anche la piccola chiesa di Santa Lucia, che il 13 dicembre s’illumina con una fiera di prodotti locali e addobbi.
E a proposito di Festività: in località Sant’Eufemia, sorge la collina più natalizia d’Europa. Ben 2 chilometri di presepe vivente, che hanno fatto guadagnare a Tricase l’appellativo di “Betlemme d’Italia”. A partire dal giorno 25 dicembre, non perdetevi, quindi, le antiche pajare, i vecchi forni, i casolari e la rappresentazione di mestieri così antichi da sembrare ormai bizzarri. Invece, il 6 gennaio, vi attende la parata dei re Magi, in costumi d’epoca.
La leggenda della Chiesa dei Diavoli
Sulla via che conduce al porto, si trova la chiesa della Madonna di Costantinopoli, con capitelli corinzi, arcate a tutto sesto ed un piccolo campanile a vela, recentemente restaurato.
È anche conosciuta come Chiesa dei Diavoli, per via della leggenda che ammanta questo luogo misterioso. Si narra, infatti, di un principe malvagio che governava su Tricase e che aveva stretto un patto con il Diavolo, che gli permetteva di esaudire tutti i propri desideri semplicemente aprendo il cosiddetto “Libro dei Comandi”.
Fu così che, per realizzare il suo desiderio di avere il mare proprio sotto al proprio palazzo, in una notte i demoni costruirono la Chiesa e il Canale del Rio, che conduce appunto al mare
Verso una natura incontaminata
Prima di arrivare al mare, incontrerete la Quercia Vallonea dei Cento Cavalieri, monumento botanico nonché storico, avendo accolto, sotto la sua ombra, Federico II e il suo esercito. Qui, ricordatevi di tirare fuori la macchina fotografica e percorrere la strada che porta dritta a Canale del Rio, un’insenatura naturale, a strapiombo sul mare, teatro di molte leggende.
A pochissima distanza, si trova Marina Serra, la cui piscina naturale, circondata da scogliere nude, rocciose e calcaree fa da sfondo alla grotta Matrona. Qui il gioco di luci e colori sulla superficie dell’acqua è spettacolare.
Più profondo è il fondale di Tricase Porto, da cui si staglia l’antica Torre saracena del Sasso, punto d’incontro delle barche dirette alla Zinzulusa.
Spingetevi per 150 metri nella grotta carsica ricca di stalattiti e stalagmiti, per visitare il Corridoio delle Meraviglie, con la sua curiosa roccia a forma di pulpito. In fondo, troverete “il duomo”: l’ultima cavità visibile è anche la più alta, ed è caratterizzata da acque salmastre e calde in profondità e fredde e dolci in superficie.
In zona del porto, si trova anche la grotta del Carmine, da cui si può ammirare la biodiversità del paesaggio circostante, fatto di ulivi, ruderi storici ed un litorale basso, bianco e frastagliato.
Il 12 agosto, questo tratto di costa si riempie delle luci dei pescatori venuti a celebrare San Nicola, mentre il giorno prima, si accende con i colori e i profumi dei piatti tipici della Sagra del Pesce.
I dintorni di Tricase e i suoi castelli
Tra pini d’Aleppo, lecci e fiordalisi di Leuca, si staglia Lucugnano, che ospita, in estate, la Sagra della Terracotta.
Il suo complesso fortificato di 22 stanze, fu il regalo del conte Goffredo ai monaci bizantini.
Il terzo castello di Tricase è quello di Tutino: costruito nel 1850, presentava 9 torri; oggi ne sono visibili 5, nonché il fossato.
Pianta rettangolare e mura imponenti in carparo giallastro per il vicino castello di Caprarica, risalente, come il secondo, al Cinquecento.
Infine, non vi resta che fermarvi al castello di Depressa, residenza dei baroni Winspeare, che hanno mantenuto, della pianta originale, il loggiato e le due torri quadrate.