Ci sono feste popolari più sentite e celebrate di altre e quella di San Martino è una tradizione imperdibile in Salento. Un momento importante per riunirsi con la famiglia e gli amici, trascorrendo una giornata all’insegna dell’allegria e del buon cibo. Naturalmente si tratta anche di una bella occasione per organizzare una piccola vacanza in questa zona della Puglia e partecipare alle antiche celebrazioni che coinvolgono interi paesi.
La tradizione di San Martino
San Martino di Tours era un soldato romano, che fin da piccolo si accostò alla religione cristiana, manifestando con le sue opere un animo nobile e caritatevole.
In particolare un giorno, vedendo un povero che giaceva per terra infreddolito, divise a metà il suo mantello e lo usò per coprire l’uomo. Il giorno dopo San Martino ritrovò il mantello intatto. Scosso da questo episodio, si dedicò completamente al cristianesimo diventando sacerdote e poi vescovo.
La festa di San Martino in Salento
L’11 novembre, quindi, si celebra la festa dedicata a San Martino e, quindi, alla solidarietà. Il giorno coincide anche con la fine della stagione agraria e per questo motivo si allestiscono ricchi banchetti, ma soprattutto si assaggia il nuovo vino. Da qui il famoso detto “a San Martino ogni mosto è vino”.
Quindi questa festa affonda le sue radici in antiche tradizioni contadine ed è arrivata fino ai nostri giorni quasi invariata. La parte più importante è rappresentata dalla riunione delle famiglie e degli amici in casa o presso un ristorante per mangiare tutti insieme i piatti tipici. Poi la festa continua per le strade dove vengono allestiti gazebo e bancarelle di street food che profumano l’aria e invitano ad assaggiare le bontà locali. Ogni paese o località ha, ovviamente, un suo modo di festeggiare questo giorno così importante.
Cosa si mangia il giorno di San Martino
Le “pittule” sono le regine della festa. Sono preparate nelle case ma anche in strada. Si tratta di frittelle dall’impasto semplice, ma così buone da essere mangiate una dopo l’altra ancora bollenti. In alcuni luoghi sono abbastanza diffusi anche i panini farciti con carne di cavallo che si accompagnano perfettamente al vino che, ovviamente, non manca nelle case e nemmeno nelle strade.
Sulle tavole delle case salentine, poi, si trovano carni arrosto, turcinieddhi, frutta secca, sedano, rape e verdure varie, soprattutto crude. Non mancano, naturalmente, le tanto amate caldarroste. Il cosiddetto “mieru”, ovvero il vino novello, è il protagonista della festa di San Martino. Questa tradizione risale a quando i contadini portavano a casa il frutto della prima spremitura.