Quando si pensa al Salento, si pensa subito alle sue spiagge dorate, al mare cristallino che le bagna e al barocco di in cui sono intrisi molti borghi di questo splendido e assolato lembo meridionale della Puglia.
L’altro aspetto che contraddistingue il territorio è quello legato alla sua cultura che, tramite feste e tradizioni antichissime, si tramanda da secoli preservando alcune specificità del luogo come le luminarie. Queste strutture illuminate da centinaia di lampadine colorate sono un must in ogni sagra e festa patronale salentina, illuminando i borghi di una nuova luce di festa che incanta grandi e piccini, cittadini e turisti.
L’origine delle Luminarie
Cibo tipico come pasticciotti e frise, fuochi d’artificio, processioni, giostrine e musica: questi sono gli ingredienti principali di ogni festa in Salento e le Luminarie, chiamate anche parature, sono la ciliegina su una torta tutta da vivere e gustare. Assumono forme classicheggianti o innovative, raffigurano navate di chiese o celebri monumenti, gallerie iridescenti o cassarmoniche e la loro luce rischiara le serate di festa salentine. Le luminarie, realizzate principalmente in legno di abete e costruite in maniera tale da resistere a ogni sorta di intemperia, sono considerate vere e proprie opere d’arte e i paraturi potrebbero essere benissimo paragonati alle maestranze che si adoperano per preparare le più belle scenografie all’interno dei teatri.
La tradizione delle Luminarie è molto antica, anche se un input decisivo avviene solo nei primi decenni del ‘900 quando le lampadine elettriche soppiantarono quelle alimentate ad olio prima e a carburo poi.
Le prime luminarie però appaiono già nel XVI secolo quando venivano costruite strutture in legno in base a bozzetti di artisti di fama assoluta come Michelangelo, il Bernini, Fontana e Pietro da Cortona: si può dire che questi maestri, assieme al contributo di filosofi e letterati del calibro di Tesauro e Sforza Pallavicino, si comportavano quasi da registi nelle feste cittadine che rappresentavano un’occasione di svago per il popolino, vessato dalla povertà e dalla fame.
Questa tradizione, che coinvolgeva nobili, religiosi e borghesia, arrivò presto anche nel Salento: si pensi che a Lecce contribuirono alla realizzazione delle luminarie artisti locali e il grande maestro Zimbalo, che con il suo genio ha lasciato un’impronta nei monumenti più importanti della città barocca, dalla Basilica di Santa Croce al Duomo.
Le Luminarie del Salento
Si può dire che in Salento le Luminarie rappresentavano pienamente lo stile architettonico barocco, ponendosi quasi come bozzetti luccicanti in base ai quali saranno poi realizzati edifici e palazzi dalle facciate in pietra riccamente decorate. Col passare del tempo si può dire che la Terra d’Otranto si affermò pian piano come la patria delle Luminarie, ma l’arrivo delle idee rivoluzionarie dalla Francia a fine ‘700 influenzò anche il corso di questa tradizione.
Quelle idee rivoluzionarono quell’Ancient Regime che da secoli proseguiva intatto nella sua suddivisione tra classi sciali, nei privilegi per pochi e nei doveri per molti. Questa corrente di pensiero, assieme al brigantaggio che imperversava nel sud Italia, portò a un lento declino dell’arte delle parature anche nel Salento.
Bisogna attendere gli anni 30 del ‘900 per assistere a un recupero delle antiche tradizioni popolari, proprio come è avvenuto per le masserie salentine che, dopo un periodo di abbandono, furono recuperate per mantenere il ricordo di quella cultura contadina che è parte integrante della terra salentina. Oggi le ditte che con le luminarie illuminano le feste e le sagre salentine riscuotono enorme successo in giro per l’Italia e per il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti d’America.
Le luminarie di Scorrano
A 30 Km da Lecce sorge quella che è considerata la “Capitale Mondiale delle Luminarie”: si tratta di Scorrano dove ogni occasione è propizia per mettere in mostra l’arte delle parature, particolarmente apprezzabile in questo borgo salentino. C’è la Festa della Luce che illumina Scorrano dall’8 dicembre al 6 gennaio, ma soprattutto la festa patronale che viene organizzata in onore di Santa Domenica dal 5 al 10 luglio.
Durante le Notti delle Luci la cittadina all’imbrunire diventa una piccola Las Vegas, con le luminarie illuminate da migliaia di lampadine illuminate e sistemate in modo tale da ricreare il disegno voluto: la loro accensione è uno dei momenti imperdibili della festa, tra musiche coinvolgenti che rendono l’atmosfera ancora più frizzante e gioiosa.
Le scenografiche parature che punteggiano le strade e le piazze di Scorrano sono realizzate da famiglie di artisti nel settore come De Cagna e Mariano: le strutture, che sfiorano anche i 40mt di altezza, riproducono torri, castelli, gallerie, archi, frontoni merlettati ma anche piramidi e dolmen, a seconda del tema della festa che varia ogni anno.
Le Luminarie di Scorrano affondano le radici al lontano 1600 quando Santa Domenica apparve un giorno a un’anziana signora del paese: la santa promise alla donna la salvezza dell’intera cittadinanza dalla peste avanzante, ma in cambio ogni cittadino avrebbe dovuto accendere alla finestra un lumicino come segno di gratitudine per la grazia ricevuta.
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