Il Basilisco e la sua leggenda nel cuore del Salento

basilisco

Nella ricca tessitura di miti e leggende che avvolge la penisola italiana, emerge una figura particolare nelle narrazioni del Salento: il basilisco.

Questo articolo si propone di esplorare la storia e le influenze di questa creatura mitologica nella regione pugliese, svelando come essa si sia intrecciata con la cultura e il folklore locali.

La natura del Basilisco

Il basilisco, una creatura minuta ma temuta, lunga appena una ventina di centimetri, rappresentava un mix unico tra il regno animale e quello mitologico. Con una testa che richiamava quella di un gallo e un corpo squamoso, il basilisco veniva spesso descritto nei bestiari medievali, arricchendo la sua immagine con dettagli affascinanti e terrificanti.

Secondo la leggenda, quest’essere era il prodotto di un uovo deposto da un gallo nero e covato da un rospo o da un serpente. Il suo nome, derivante dal greco e che significherebbe “piccolo re”, si caratterizza per una macchia bianca sulla testa, quasi a ricordare una corona.

Il Basilisco e il Salento: il simbolo di Sternatia

La presenza del basilisco si estendeva oltre le pagine dei bestiari medievali, influenzando il folklore di diverse regioni europee, inclusa la Puglia. In particolare, il basilisco divenne un simbolo per Sternatia, un pittoresco borgo della Grecìa Salentina. Le storie che circolavano in quest’area, probabilmente influenzate dall’osservazione del camaleonte mediterraneo, un animale in qualche modo simile al basilisco mitologico, arricchivano la tradizione orale con racconti di creature capaci di pietrificare o uccidere con uno sguardo o un soffio.

La figura del basilisco, intrisa di significato storico e culturale, divenne il fulcro di una leggenda particolare a Sternatia. Si narrava che un basilisco, evaso dai limiti dei bestiari, fosse stato sconfitto e ucciso da uno specchio che rifletteva il suo stesso sguardo mortale. Questo episodio simboleggiava la resistenza e la forza della comunità di Sternatia di fronte alle avversità, un concetto così potente da essere rappresentato nello stemma cittadino.

Dove si trova Sternatia e le attrazioni da non perdere

Sternatia, un pittoresco borgo nella Grecìa Salentina, un’enclave in cui si parla ancora il griko, è nota per il suo ricco patrimonio storico e culturale. Il paese, caratterizzato da stretti vicoli e piazze suggestive, offre numerose attrazioni, tra cui il Palazzo Granafei del ‘700 con il suo splendido portale barocco e i depositi sotterranei per la conservazione del grano.

Da visitare anche il frantoio ipogeo, simbolo della tradizione olearia salentina, e importanti edifici religiosi come la Chiesa di Maria SS. Assunta e il convento dei Domenicani. Sternatia mantiene vive antiche tradizioni, come la tessitura a telaio e il merletto, nelle sue botteghe artigiane.

Soggiornare a Sternatia: Masseria Chicco Rizzo

Per i viaggiatori che desiderano esplorare questa zona ricca di storia e leggende, Sternatia offre ospitalità unica e autentica. Un esempio perfetto è la Masseria Chicco Rizzo, che offre un’esperienza di soggiorno immersa nella tradizione e nella tranquillità della campagna salentina, ideale per scoprire lentamente la cultura locale.

Le camere della Masseria Chicco Rizzo sono arredate con uno stile che bilancia il rustico con l’eleganza, offrendo ai visitatori tutti i comfort moderni. Ciascuna stanza è unica, con particolari architettonici e decorazioni che rispecchiano il patrimonio culturale della Puglia. La masseria offre anche una gamma di servizi pensati per il relax e il benessere degli ospiti, tra cui una piscina all’aperto, aree per il relax e la possibilità di partecipare a attività come corsi di cucina tradizionale o escursioni guidate nella regione.

La Masseria Chicco Rizzo non è solo un luogo dove soggiornare, ma una finestra sull’anima del Salento, dove storia, cultura, gastronomia e natura si fondono in un’esperienza indimenticabile.