L’estate è indubbiamente la stagione migliore per scoprire ogni angolo del Salento. In questa calda stagione si ha la possibilità di vivere le spiagge più belle di questa splendida terra, di scoprire i monumenti più importanti di borghi storici, ma anche di entrare in contatto con l’anima più folcloristica del Salento partecipando alle sue feste.
Le sagre che animano soprattutto l’estate salentina sono dedicate alle tipicità gastronomiche del posto. Si tratta di vere leccornie che, nonostante le origini povere e contadine, sono oggi apprezzate da tutti i palati, anche da quelli più fini.
Lu purpu alla pignata è uno dei piatti più rappresentativi del Salento, gustoso e saporito, protagonista della famosa Sagra del Polpo di Melendugno, un’occasione imperdibile a cui partecipare durante la ricca estate salentina.
Lu purpu alla pignata: pochi ingredienti per un piatto tanto gustoso
Le origini de lu purpu alla pignata sono molto antiche, anche se nel corso del tempo la ricetta si è modificata a seconda dei gusti: il suo nome rimanda immediatamente alla pignata, ovvero quella pentola in terracotta che in passato veniva utilizzata per cuocere, direttamente sul fuoco del camino e con una cottura molto lenta, pesce, legumi e verdure varie.
Il polpo consigliato per questa ricetta tipicamente salentina è invece quello che si pesca nel Mar Mediterraneo, con otto tentacoli e, su ognuno di essi, una doppia fila di ventose. La sua carne è piuttosto soda ed è per questo che i pescatori usano letteralmente sbatterlo sugli scogli per ammorbidirle, facendolo nello stesso tempo arricciare: in alternativa, basta riporlo in freezer qualche giorno prima della cottura.
Legato a lu purpu alla pignata c’è il detto Lu purpu se coce cu l’acqua soa stessa, che significa che la cottura del polpo avviene senza aggiunta di acqua, spurgando esso stesso quel saporitissimo liquido durante la cottura.
Preparare lu purpu alla pignata in casa è davvero facilissimo e, con pochi semplici ingredienti, si possono soddisfare i propri ospiti per un pranzo o una cena al sapore tipico del Salento. Servono dunque:
- 2 polpi (la quantità è a piacere a seconda del numero dei commensali);
- 2 porri;
- 1 cipolla;
- 2 foglie di alloro;
- 4-5 patate;
- prezzemolo q.b.;
- 10 pomodorini penduli o un paio di pomodori pelati;
- 1/2 bicchiere di vino bianco;
- 2 spicchi di aglio olio di oliva evo q.b.;
- peperoncino q.b.
Come preparare e dove degustare lu purpu alla pignata
Per preparare lu purpu alla pignata, bisogna prima di tutto tagliare le patate a tocchetti e sbollentare per qualche minuto, in acqua bollente, i pomodorini, così da poterli spellare facilmente (operazione che non sarà necessaria qualora si scelga di utilizzare i pomodori pelati). Procedere poi ad affettare la cipolla, i porri e l’aglio e mettere il tutto nella pignata, compresi i pomodori, le patate, l’olio, l’alloro e il peperoncino a piacere. Adagiarvi poi il polpo. Se non adeguatamente già pulito, necessita di essere privato degli occhi, del becco e della sacca d’inchiostro presenti nella testa (da aprire delicatamente con un paio di forbici). Versarvi poi dentro il mezzo bicchiere di vino. Cuocere con coperchio per 1 ora e mezza circa (al di sotto del coperchio si può anche stendere un foglio di alluminio, così da mantenere ancora meglio l’umidità e il calore). Trascorso il tempo, continuare la cottura per ulteriori 30 minuti senza coperchio.
In alternativa si può prima cuocere il polpo nella pignata con solo l’olio di oliva per una mezz’oretta circa, fino a quando diventa rosato e ha espulso il suo liquido. Solo successivamente si aggiungono gli altri ingredienti, procedendo la cottura per altri 30-40 minuti.
Il risultato de lu purpu alla pignata è un piatto saporito, con un sughetto consistente nel quale intingere crostini o del semplice pane casareccio.
Dove gustare lu purpu alla pignata
Una delle occasioni in cui gustare lu purpu alla pignata è la Sagra del polpo che ogni anno, nei primi giorni di agosto, si svolge a Melendugno, piccolo borgo sito a poco più di 6 Km dalla costa adriatica, di cui si apprezzano maggiormente le sue marine, ossia Roca Vecchia, Torre dell’Orso, Sant’Andrea, San Foca e Torre Specchia Ruggeri.
La sagra allieta i visitatori con musiche e danze al ritmo immancabile della pizzica salentina, ma soprattutto con degustazioni del polpo cotto in ogni modo, a partire ovviamente da lu purpu alla pignata. Lo si può gustare poi anche in insalata o fritto, senza contare che si ha l’opportunità di assaggiare anche altre tipicità del Salento, dalle pittule alle frise fino anche alla carne di cavallo al sugo.
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