I dolmen e i menhir del Salento: giganti di pietra che sfidano il tempo

Il Salento è una terra ricca di storia, dove ogni pietra racconta qualcosa di antico. Oltre alle splendide città barocche e alle acque cristalline della costa, esiste un altro volto di questa regione: quello dei dolmen e menhir, enigmatiche costruzioni megalitiche disseminate nelle campagne e nei piccoli borghi. Chi visita il Salento spesso rimane sorpreso dalla loro presenza: grandi blocchi di pietra, solitari e immobili da migliaia di anni, posti in luoghi apparentemente casuali ma in realtà legati a riti e credenze antichissime.

L’origine di queste strutture si perde nella notte dei tempi, ma il loro fascino rimane intatto. Erano tombe, luoghi di culto o strumenti per osservare il cielo? Nessuno lo sa con certezza. Quel che è sicuro è che si tratta di una delle testimonianze più suggestive della civiltà preistorica che abitò il Salento, una presenza che ancora oggi sembra voler comunicare qualcosa a chi si sofferma ad osservarle.

Dolmen e menhir: cosa sono e perché sono così affascinanti

I dolmen sono costruzioni formate da grandi lastre di pietra, con una copertura orizzontale sostenuta da pilastri verticali. Secondo gli archeologi, furono edificati tra il III e il II millennio a.C. e venivano utilizzati principalmente come tombe collettive o altari sacrificali. In molti casi, erano posizionati in relazione al sole e alle stelle, suggerendo che fossero usati anche per scopi astronomici.

I menhir, invece, sono monoliti eretti verticalmente, alcuni alti anche diversi metri. Questi pilastri di pietra, diffusi in tutto il Salento, sono ancora più misteriosi: il loro allineamento con il sole nei momenti cruciali dell’anno, come il solstizio d’estate e d’inverno, lascia pensare che fossero utilizzati come calendari primitivi. Altri ritengono che avessero un significato simbolico legato alla fertilità e ai riti propiziatori per i raccolti.

Una particolarità è che molti menhir furono “cristianizzati” con l’incisione di croci e simboli sacri, trasformandoli in luoghi di culto cattolici. Un chiaro segnale di come queste strutture avessero un’importanza già radicata tra le popolazioni locali, tanto da non poter essere semplicemente ignorate dalla nuova religione.

I luoghi dove ammirare i dolmen e i menhir più suggestivi

Il Salento ospita una delle più alte concentrazioni di dolmen e menhir in Italia. Alcuni sono ancora perfettamente conservati, mentre altri sono stati inglobati in costruzioni moderne o sono stati abbattuti nel corso dei secoli. Per chi vuole scoprire queste meraviglie preistoriche, ci sono alcuni luoghi imperdibili.

Giurdignano, a pochi chilometri da Otranto, è conosciuto come il “Giardino megalitico d’Italia”, per la straordinaria quantità di menhir e dolmen presenti. Qui si possono ammirare il Menhir San Paolo, alto oltre 4 metri, e il Dolmen Stabile, che si trova immerso nella macchia mediterranea.

A Minervino di Lecce, il Dolmen Li Scusi è uno dei più imponenti della regione, con una struttura ben definita che permette di immaginare come dovesse apparire in origine.

Spostandosi verso il litorale adriatico, a Melendugno, si trova il Dolmen Placa, mentre nelle campagne di Giuggianello sorge il Dolmen Grassi, circondato da una vegetazione che lo rende ancora più suggestivo.

Questi luoghi, spesso poco conosciuti, offrono un’esperienza diversa dal classico itinerario turistico, permettendo di entrare in contatto con una storia antichissima e poco raccontata.

Leggende, superstizioni e poteri magici

I dolmen e i menhir non sono solo monumenti preistorici, ma anche protagonisti di numerose leggende popolari. Secondo un’antica tradizione, queste pietre sarebbero state sollevate e trasportate dai giganti, creature mitologiche dotate di una forza sovrumana. In altre storie, si racconta che fossero punti d’incontro per streghe e sacerdoti druidici, che qui praticavano rituali segreti nelle notti di luna piena.

Molti menhir erano considerati pietre della fertilità: si credeva che le donne desiderose di avere figli dovessero toccarli per favorire la nascita di un bambino. Ancora oggi, alcune di queste credenze sopravvivono nella memoria collettiva, e non è raro sentire racconti di anziani che parlano di questi monoliti con un rispetto quasi religioso.

Un altro aspetto interessante è la presenza di incisioni e segni particolari su alcune di queste pietre, spesso ritenuti messaggi lasciati dagli antichi costruttori. Segni che, per molti, restano ancora un enigma.

Vivere il Salento attraverso i suoi luoghi più antichi

Visitare i dolmen e i menhir del Salento non è solo un’esperienza storica, ma anche un modo per scoprire il lato più autentico e rurale di questa terra. Lontano dalle spiagge affollate e dalle città d’arte, ci si immerge in un paesaggio fatto di sentieri sterrati, uliveti secolari e masserie immerse nel silenzio della campagna.

Per chi desidera esplorare queste meraviglie preistoriche con calma, Masseria Chicco Rizzo rappresenta il punto di partenza ideale. Questa antica masseria ristrutturata, situata in un’area ricca di storia, offre un soggiorno immerso nella natura, con la possibilità di assaporare la gastronomia locale e respirare l’atmosfera autentica del Salento.

Dopo una giornata trascorsa a camminare tra le antiche pietre e a cercare di svelarne i segreti, non c’è niente di meglio che rilassarsi in un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, lontano dal caos e dai rumori della città.

I dolmen e i menhir sono lì, fermi da millenni, in attesa di essere scoperti. Sono monumenti senza targhe, senza biglietti d’ingresso, ma con una storia che chiunque può leggere semplicemente fermandosi ad ascoltare il vento tra gli ulivi.